Il phon in psicoacustica rappresenta il livello di sensazione sonora sulla base del quale furono rappresentate le curve di isofonia nel diagramma di Fletcher e Munson. In particolare il phon definisce il livello di pressione sonora che il suono di riferimento alla frequenza di 1 kHz deve avere al fine di provocare la medesima sensazione uditiva (in termini di intensità del livello acustico) di un suono puro a una determinata frequenza f.

Per esempio il valore della pressione sonora corrispondente alla curva isofonica di 40 phon, per un suono puro con frequenza pari a 1.000 Hz, equivale a 40 dB mentre alla frequenza di 500 Hz equivale a circa 38 dB.

Il phon è quindi un parametro che rappresenta l’udibilità soggettiva dell’orecchio umano, che in determinati casi, non rappresenta la differenza oggettiva che due suoni hanno tra loro.

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Sostanzialmente l’orecchio umano sente più forti (a parità di SPL) determinate frequenze di altre, in particolare da 1000Hz a 5000Hz quindi il phon è una scala di misura del volume che indica quanto alto il volume viene percepito dall’orecchio umano, piuttosto che in base alla pressione sonora.

Le linee che vengono percepite alla stessa intensità vengono dette curve isofoniche.
Notare come sopra i 50dB, le curve si appiattiscono tutte, quindi la sensazione sonora è molto più “piatta” sopra questa soglia.